Insonnia e altre complicazioni…combinatorie – Racconto di Massimiliano Guarino

Mi capita di sovente, anzi direi sempre più spesso, di svegliarmi nel cuore della notte e non prendere più sonno.

Delle due l’una: a cena non sono stato proprio morigerato (diciamo così) e ora pago le conseguenze di una digestione pesante, oppure ho dei pensieri che mi attanagliano.

Supponiamo che abbia mangiato troppo pesante. Se così fosse, dovrei cercare di regolarizzare la mia dieta e, per esempio, sentire il parere di un nutrizionista. Supponiamo tuttavia di non volermi rivolgere ad uno specialista della materia.

Delle due l’una: non lo faccio per pigrizia o perché non credo fino in fondo agli effetti benefici di una “medicina alternativa” o più semplicemente non me la sento di affidarmi ai consigli di un medico che non sia il mio medico di base.

Immaginiamo per un istante che non voglia rivolgermi ad un nutrizionista per pigrizia. Delle due l’una: la mia pigrizia è ignavia o apatia? Se volessimo semplificare la questione e supponessimo che la mia pigrizia sia ignavia, non meriterei neanche l’inferno e se foste in compagnia di Dante e Virgilio non mi guardereste neanche in faccia e passereste oltre.

Supponiamo quindi che la mia pigrizia sia dovuta più che altro ad apatia e allora la domanda nasce spontanea: la mia è una apatia di origine psicologica (ho pochi interessi se non addirittura una assenza totale di motivazioni) o filosofica (impassibilità o assenza di passioni, e in tal caso potrei addirittura fregiarmi di essere uno stoico a tutti gli effetti e con i crismi del caso)?

Ragionando per ipotesi e semplificando, immaginiamo per un istante che la mia apatia sia di origine psicologica e allora tutti voi vi domanderete: “va bene, abbiamo capito, ma non è che per caso la cosa degenera in noia (e di conseguenza diventi noioso e ci sembra che tu sia già sulla buona strada) o, peggio ancora, in depressione (cioè ti deprimi per un nonnulla)?”

Fermo restando che la vostra domanda è più che lecita, delle due l’una: facciamo finta che la mia sia depressione (anche perché, scusate, ma noiosi sarete voi! e non lo dico solo per semplificare e poi non mi pare proprio carino da parte vostra insolentirmi). Se percorriamo la strada della depressione, delle due l’una: o la faccio finita (ma non lo penso minimamente quindi abbandoniamo questa alternativa) oppure mi rivolgo ad uno psicanalista che potrebbe somministrarmi degli psicofarmaci.

Non conosco gli effetti degli psicofarmaci ma immagino che dovrebbero sedare, calmare e quindi indirettamente conciliare il sonno: per tornare a bomba, se fosse così avrei trovato la quadratura del cerchio, a meno che l’origine della mia insonnia (causa prima di tutto) non sia la cattiva digestione ma pensieri ossessivi che ritornano e allora in quel caso delle due l’una….vabbè, non so voi, ma a me in questo preciso istante ha preso un gran attacco di sonno….buonanotte