Stanotte la libertà – Racconto di Maddalena Frangioni

 

“Nonno che fai, dormi?”.

“No, nipote mio, ma tu dormi, ci sono io qui a vegliare su di te”.

“ Ho sonno nonno però vorrei stare sveglio e farti compagnia”.

“ Dormi Simone, avremo tempo domani di stare insieme”.

“ Nonno hai sentito? Cos’è stato? Una fucilata? Nonno ho paura”.

“ Niente nipote, dormi, sono gli ultimi fuochi, vedrai domani sarà tutto finito”.

“ Va bene nonno ora provo a dormire, ma tu stai vicino a me. Dammi la mano nonno”.

“ Simone stai tranquillo, sono qui con te, dormi è tardi, riposa”.

E’ una bella notte di maggio Giulio supino guarda dalla piccola finestra la luna che si staglia nel cielo. E’ così brillante che acceca. Giulio si rincuora, il buio è meno tetro, ha sempre gioito della vista della luna, fin da ragazzo amava giocare sull’aia fino a sera confortato dal suo cono di luce. Da giovane ha trascorso notti intere sveglio all’addiaccio dentro una fossa chiusa dal filo spinato, solo la luna a consolarlo. Stanotte è una notte speciale e non c’è tempo per il sonno.

“Nonno cos’è stato? Chi c’è là fuori?”

“Niente, non c’è nessuno nipote mio, stai tranquillo, dormi!”.

Giulio non dorme. E’ una notte speciale, sa che domani non sarà un giorno come gli altri.

“Simone, Simone svegliati è l’alba, andiamo!”.

“Dove nonno? E’ ancora buio!”.

” Voglio essere il primo sulla piazza”.

“Perché nonno?”.

“ Per dare il benvenuto al nuovo giorno, il primo giorno della “Libertà”. Questa notte Simone ricordati  è nata la “Libertà” e d’ora in poi noi tutti ne dovremmo aver  grande cura”.