Torre di Guardia – Racconto di Sara Bonci

Il giorno in cui ho scoperto della tua esistenza sentivo di non essere pronta. Non riuscivo a crederci e non sapevo come reagire. Sei cresciuta lentamente dentro il grembo di Sorella e mai mi sono sentita in diritto di toccare il suo pancione mentre scalciavi o singhiozzavi in modo così dolce e simpatico. Sembravo disinteressata, ma in silenzio vivevo della felicità di Sorella e Cognato, che il giorno dell’annuncio aveva vomitato la paura e la bellezza di diventare padre. In un attimo è arrivato il 24 dicembre: una Vigilia passata immobile sul divano a guardare le palle di Natale e le lucine intrecciate all’abete che si accendevano e si spegnevano. I regali erano già sotto l’albero, a ribadire il fatto che quest’anno Babbo Natale avrebbe aspettato con noi. Le ore scorrevano in una fremente attesa interiore che aspettava di esplodere da un momento all’altro. Scartati i regali ancora in pigiama, tra scambi di affetto e biscotti alla cannella, è arrivato il 25 dicembre. Fuori la pioggia, dentro una tempesta di emozioni. Nel buio della notte una parola ci ha fatto sussultare: travaglio. Di corsa, dimenticandoci cappotti e ombrelli, ci siamo catapultati dentro la macchina. Non c’era tempo per fare il gioco degli alberi di Natale, in cui il primo che vedeva un abete decorato doveva farsi sentire, era l’ora di entrare nel tunnel dei reparti dell’ospedale e, scalino dopo scalino, arrivare da te. Mi sentivo come Rudy della Carica dei 101, quando con la sua pipa aspetta che i cuccioli di Peggy vengano alla luce. Tolto il fumo e la quantità di cagnolini, sei nata. Eri già tra i seni di tua madre, così piccola, così bella. Dopo nove mesi, è bastato un attimo per trasformare la mia incredulità in pianto e capire che ti avrei amato per sempre, che saresti stata la mia luce di Natale.

 

Sara Bonci

Ossessionata dal fascino del teatro e dal rigore della grammatica, fa della scrittura il suo cibo per la mente. Formatasi prima come attrice presso il Teatro Metastasio di Prato, si laurea in Lettere. Vince il concorso “La Nuova Critica” indetto dalla rivista Sipario e consegue il diploma di Master in Critica Giornalista presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”