Che notte creativa – Racconto di Marco Fusi
Ok, spengo la luce e mi consegno nelle braccia di Morfeo, ma
si vede che puzzo, perché non c’è verso che prenda sonno, è
sempre così quando vado a letto dopo le due di notte.
C’è qualcosa che mi angoscia, non so spiegarmi perché, ma
è lì in agguato da qualche parte negli interstizi dei miei neuroni.
All’improvviso mi sovviene che ho visto il TG della notte, e una
notizia mi ha colpito, la solita fuga di gas che ha colpito e
ucciso nel sonno una giovane coppia.
E’ un attimo e sono in piedi, vado a controllare se ho chiuso
il gas, tutto a posto naturalmente, e poi m i sovviene che ho
una cucina anti fuga di gas, presa quando l’ Alzheimer ha
intaccato il cervello di mio papà, e si temeva facesse saltare
per aria la villetta avendo dimenticato il rubinetto aperto.
Mi fosse venuto in mente prima avrei evitato di alzarmi, certo che
di notte vengono mille pensieri o mille ossessioni, a me entrano
sempre solo le ossessioni.
Avrò chiuso l’acqua in bagno?, perché se era aperto quello della
cucina me ne sarei accorto quando ho controllato il gas.
Ciabatte e pedalare, sì è chiuso, neanche l’avessi fatto con la
chiave inglese, a volte vorrei davvero trovare il rubinetto aperto,
almeno non avrei fatto il viaggio a vuoto, ma poi penso che
sarebbe stato peggio perché avrei alimentato le mie ossessioni.
Mi domando perché non ho mai pensieri profondi, filosofici,
confusiani ( cioè confuciani alla fusi, che poi sarei io), roba
insomma da far invidia al Dalai Lama.
Rispondere a domande tipo:”hai paura della morte?”
da sveglio risponderei:”della morte di chi?”, oppure altra domanda
ancora più tosta:” ci si reincarna dopo morti?”, sempre di giorno
risponderei:”sì se sei molto magro, se sei obeso perdi peso,”
di notte invece mi viene in mente che devo correre all’ingresso
per controllare se ho chiuso casa, dovessero per caso tornare
ancora i ladri che mi hanno spazzolato casa ad ottobre.
Controllo, ho dato un sacco di mandate alla porta, anche la mandata
Affanculo a me stesso, perché non mi sono ricordato di aver
chiuso? e così forte che l’appartamento sembra sottovuoto?
Mi infilo sotto le lenzuola, non faccio in tempo a posare la testa
sul cuscino che mi ricordo che i ladri erano passati dal balcone e
poi entrati grazie ala tapparella alzata, morale?, mi alzo per vedere
se la tapparella è tutta giù, come è in effetti verifico, mannaggia.
Mi rimetto a dormire, anzi a tentare di dormire, perché ogni tanto
Tac…mi viene un dubbio, e mi tocca alzarmi di nuovo.
Ad un certo punto vedo la luce, avrò lasciato una lampadina accesa?,
noooo, è la luce del giorno che filtra dalla tapparella, mi tocca alzarmi
davvero adesso, e non per una ossessione, ma per andare a lavorare,
che è sempre stata l’ossessione di mio padre, non condivisa peraltro.
Mentre do del tu al the, penso che in fondo non è stata una nottata
persa, insomma, non ho avuto pensieri profondi, né ho risolto alcuni
dei problemi del mondo, e neanche mi sono venute in mente
le ultime parole famose da usare quando verrà il momento ( non
guardate dove tengo le mani ora ) , spero più tardi possibile,.della
mia gloriosa dipartita
sì perché qualcosa di positivo c’è, ridendo e scherzando, si fa per dire,
mi è venuta l’idea per questo racconto notturno, tutto sommato è già
qualcosa, no?
Marco Fusi
Vignettista dall’86, premiato in vari concorsi umoristici, collabora a
Domenica quiz e foto edizioni e al Vernacoliere, ha scritto nove libri umoristici
e satirici tra cui : Politicamente Fusi – giacomo morandi editore ,codice
della coppia – ediz comix e : il vangelo secondo Silvio – greco e greco editore,
chi tace ha già parlato troppo – greco e greco ed.,il calcio 2.0 – festinalente edizioni
Premiato in vari concorsi letterari, tra cui : parole da ridere – torino e
Risinterra – ascoli piceno. Presente sull’agenda Comix.
Autore di testi umoristici per biglietti d’auguri.