I sogni avverati – Racconto di Roberto Masini
Sono seduto al buio nella mia piccola cucina; sono le tre di notte e sono sveglio, o meglio cerco di rimanere sveglio perché non voglio dormire, perché, soprattutto non voglio sognare.
Io penso di essere pazzo, anche se i medici dicono che non lo sono: dicono che sono affetto da una strana forma di paura. L’oneirofobia. È una paura persistente, anormale e ingiustificata di sognare o dei sogni. Il mio psicologo, Bartolomeo Pestalozza, mi diceva che io avevo paura di dormire o di ricordare i miei sogni perché non volevo che nulla mi ricordasse o facesse emergere le parti più intime della mia vita che i sogni normalmente rappresentano. La sua cura era, per me, allucinante.
Dava il testo del mio sogno al mio amico Carlo e gli chiedeva di scrivere tutti i suoi pensieri sul mio sogno e che poi mi restituiva. Molti di questi inizialmente possono fare impressione sul sognatore, ma in modo graduale, a misura che il tempo passi riesce a capire che sono solo sogni!
Ma i miei sogni non erano come tutti gli altri. Sognavo d’incontrare una sconosciuta che finiva sotto un’auto e il giorno dopo, nella mia città, c’era un incidente stradale che coinvolgeva una persona che io riconoscevo come quella che avevo sognato. Ma non solo quello: c’erano sogni più orribili. Sognavo di mogli gettate dal balcone dal marito che però era scagionato dalle accuse. Solo io ero sicuro che il colpevole fosse lui.
Ho cercato di far capire a tutti che, per motivi che non conosco, faccio sogni profetici. Nessuno mi crede.
Da alcuni giorni ho cominciato a fare sogni che mi riguardano: sogno che mi ammalo e succede, sogno che mi rompo una gamba e voilà il giorno dopo il trauma succede. Ho anche sognato che mi rompevo un mignolo; puntualmente è accaduto. Perciò, nonostante tutti dicano che ho le allucinazioni, ho deciso di non dormire.
Sono già tre giorni che ci riesco: non voglio sognare di morire. Sfoglierò questa rivista che parla delle Hawaii
Da La Stampa, 20/01/2017. Pagina di Alessandria Strana morte nella nostra città. L’autopsia cui è stato sottoposto il corpo del nostro concittadino, l’elettrotecnico Gianni Scipione, ritrovato senza vita nella sua casa di periferia, ha portato dati difficilmente accettabili. In un primo tempo si era parlato di morte dovuta a un attacco di cuore. Ora però è stata accertata un’altra causa. Scipione, ritrovato seduto nella sedia della sua cucina, come se stesse dormendo, è morto annegato, con acqua salata nei polmoni!