Buona notte clochard – Racconto di Maddalena Frangioni
E’ tardi, sono quasi le nove. Laura sta tornando a casa. E’ stanca. Il lavoro d’infermiera al Pronto Soccorso è estenuate.
Il tram va a rilento c’è traffico. Laura pensa a quando tra poco si siederà sul divano a guardare la TV con il piatto di spaghetti al pesto che predilige.
Fa freddo stasera, l’inverno è alle porte. Il buio nasconde la strada, non si riesce a distinguere niente.
Il semaforo rosso costringe il tram a fermarsi. Il lampione illumina il marciapiede. Laura ad un tratto scorge proprio davanti a lei una strana sagoma informe che arranca con fatica. Laura guarda meglio. E’ una donna anziana coperta da un giaccone e un grande cappello sugli occhi. A fatica trascina un carrello stracolmo di oggetti più strani: coperte bottiglie sacchetti di plastica.
Laura osserva, è dispiaciuta.. Quasi le verrebbe da scendere, da andarle incontro per aiutarla, in fondo è un’infermiera non ci sarebbe nulla di strano
Si trattiene, rimane inchiodata al sedile. Il buio la intimidisce.
La donna sul marciapiede procede incurante di ciò che la circonda. Sembra non far caso a niente, né al tram carico di gente, né al traffico caotico, né al buio della notte che avanza, Raggiunta l’entrata del bar che ha appena chiuso la saracinesca stende il cartone e la coperta, si sdraia.
Laura sa che da tempo la città si è riempita di poveri, gente senza più una casa né una vita normale,
i cartoni agli angoli delle strade non sono più una rarità.
La notte, là sulla strada per chi come lei ha una casa, non la riguarda.
Ma stasera è rimasta colpita da quella triste visione. Il pensiero che quella donna potrebbe essere sua madre o qualche altra persona che conosce la scuote. Sta male. Un leggero rimorso misto ad angoscia l’assale. Non si può far finta di niente, non si può restare indifferenti di fronte a tanta sofferenza.
Laura non riesce a staccare gli occhi da quel corpo che ora ricoperto interamente da una lunga coperta sembra essere sparito, assorbito dall’oscurità della notte.
Il tram riprende la corsa, quella sagoma informe è sempre più lontana, indistinta chissà magari non esiste.
Laura entra in casa un leggero tepore l’avvolge, si rilassa sul divano, non pensa a niente.
All’improvviso gli occhi si chiudono, ha sonno.
Prima di addormentarsi il pensiero corre a quella povera donna sul marciapiede, un sentimento di affetto e di solidarietà sale dal cuore.
Sottovoce le augura una buona notte