I fratellini a passeggio sul carro dell’orsa maggiore – Racconto di Renzo Brandalise

Vivevano in un paese molto lontano, sulla riva di un bellissimo laghetto alle pendici di un’alta montagna con la cima coperta di neve, tre fratellini: Amos di sette anni , Loris di nove e Pio, il maggiore, di undici . Tutti tre , nelle notti di plenilunio , amavano distendersi sul fieno profumato del prato davanti alla casetta dove abitavano , e osservavano quella grande coperta trapuntata piena di punti luminosi tremolanti ,che vedevano brillare e tremare sopra alle loro teste.

In particolare si divertivano ,un sacco, ad ammirare il carro dell’orsa maggiore, con le sue sette ruote che luccicavano , e lo splendente faccione della luna che, con i suoi grandi occhioni che li osservava e gli sorrideva.

<< Se noi andassimo lassù, >> esclamava Pio, il fratellino più grande ,<< si potrebbe fare una passeggiata nella volta celeste e ammirare il suo splendore, che noi vediamo da molto lontano e contare le stelle che ci sono nel cielo.

Loris e Amos ,che lo stavano ascoltando, attentamente, con la bocca aperta e senza batter ciglio, scrollarono la testa piena di capelli e dissero : << certo sarebbe bellissimo , ma come facciamo a salire fino lassù; bisognerebbe avere due grandi ali , che noi non abbiamo>

<< M’è venuta un’idea brillante >>, aggiunse Pio , forte dell’appoggio dei fratellini, << perché non chiediamo alla nostra cara amica aquila che , con le sue ampie e robuste ali piumate riesce a volare molto in alto vicino alle stelle; lei ci dice sempre – bambini ,quando volete volare nel cielo rivolgetevi a me ed io vi ci porterò, perché conosco molto bene i luoghi dove vivono le stelle ->>.

Il giorno dopo rivolsero la richiesta all’aquila reale, che ,ben felice, si mise a loro disposizione. Detto fatto la notte successiva ,quando il cielo era illuminato da uno luminoso plenilunio , i fratellini salirono sulle ali grandi dell’aquila, si misero a sedere comodamente, ed iniziarono a volare lassù…lassù.

Là in alto , la stella più luminosa delle sette , da cui era composto il carro dell’orsa maggiore, li accolse dicendo: << benvenuti bambini nella casa delle stelle e dei pianeti; vi stavo aspettando perché avevo letto nei vostri pensieri che volevate conoscere il nostro mondo e contare le stelle >>, e aggiunse; << ora mettetevi comodi, anche tu bellissima aquila reale che sei regina del cielo , che partiamo per una lunga passeggiata e vi scoprirò i segreti nell’universo >>.

I bambini , oltre modo felici, offrirono alla stella un sorriso da un orecchio all’altro

Passarono attraverso tantissime stelle lucenti piccole grandi ,che li salutavano , a poca distanza dal carro dell’orsa minore che si stava attivando per seguire quello maggiore. Sfiorarono la lunga scia di numerose e luminose stelle cadenti che si stavano preparando per attraversare il cielo nella notte di S. Lorenzo e che reggevano dei grandi libri , sui quali scrivevano tutti i desideri dei bambini e degli innamorati.

Cavalcando, velocemente , la volta celeste , si fermarono un po’ anche sulla luna per bere la sua freschissima acqua e per mangiare i dolcissimi frutti maturi che pendevano dagli alberi ,alla quale chiedevano anche chi accendeva la sua luce cosi brillante , di notte.

La gioia incontenibile dei tre piccoli astronauti ,si vedeva dallo stupore e dalla meraviglia, per ciò che stavano osservando davanti ai loro occhi.

Davanti allo scorrere di un mondo completamente diverso da quello in cui vivevano , la stella guida del carro dell’orsa maggiore ,dava tutte le spiegazioni che le venivano rivolte con entusiasmo dai piccoli viaggiatori extraterrestri.

Dopo aver passeggiato in lungo e in largo per la volta celeste tra stelle ,pianeti e satelliti , il carro tornava nel posto da cui era partito, non dopo aver salutato la stella polare che risplendeva a nord e che occhieggiava poco lontano.

L’aquila reale , scesa dal carro dell’orsa maggiore con i fratellini ,distese le sue grandi e robuste ali e si preparò a compiere il viaggio di ritorno verso la terra da cui erano partiti.

Però prima, Pio , il più grande dei bambini ,rivolgendosi alla luce splendente dell’orsa maggiore, che li aveva fatto da guida durante il viaggio nello spazio, esclamò : <<grazie luminosa stella della bellissima ed interessantissima passeggiata che ci hai fatto fare nel cielo: ora abbiamo capito quanto è bello l’universo del quale ci ha parlato la maestra a scuola>>

Quindi il maestoso uccello, con un rumoroso batter d’ali ,sulle quali avevano trovato posto i tre fratellini, iniziò il viaggio di ritorno verso la casetta in cui abitavano , alle pendici della montagna con la cima coperta di neve immacolata, mentre l’alba rispecchiava sulla superfice del lago i suoi bellissimi colori.