Mattia sull’orsa maggiore – Racconto di Renzo Brandalise
C’era una volta un bambino di nome Mattia il quale, nelle notti d’estate in cui il cielo era sereno e pieno zeppo di stelle che brillavano come lucciole, si sedeva in mezzo al prato verde e guardava , con curiosità, il cielo infinito dove passeggiava il carro dell’orsa maggiore, sul quale aveva espresso , dentro di sé ,il desiderio di salire.
Quando , poi, si era riempito gli occhi della sua bellezza , si distendeva sul prato e dormiva e continuava a vederlo nei suoi sogni.
Pur bambino , si rendeva conto che con poteva andare lassù perché era troppo lontano , e lui non disponeva di mezzi di trasporto per raggiungerlo.
Una notte, mentre dormiva saporitamente, disteso nel prato, veniva svegliato da una voce misteriosa che gli diceva: << svegliati Mattia che ti voglio portare sul carro dell’Orsa maggiore , ma veloce, però, prima che si avvicini l’alba, altrimenti, il carro non si vede più perché va a dormire>>
Dopo essersi completamente svegliato, vide tra due altissimi abeti che graffiavano il cielo ,una grande palla luminosa che gli aveva rivolto l’invito e che proseguiva: << Mamma orsa ,che guida il carro maggiore , mi ha detto che ti vuole fare un bel regalo ,perché tu la osservi tutte le notti e lei ti vede>>.
<< Certo che ci vengo>> esplose Mattia dal quale la felicità usciva come un fiume. In un batter d’occhio, dopo essere salito sulla stella parlante, aveva raggiunto il carro maggiore, dove la mamma Orsa lo stava attendendo a braccia aperte.
<< Vedi Mattia >>disse mamma orsa ,dopo averlo fatto sedere su di una bellissima poltrona sfavillante << il carro maggiore è composto da quattro stelle che sono le ruote e tre che fanno da timone; sono tutte figlie mie e ogni notte girovaghiamo nel il cielo; mai tu lo sai perché ci guardi sempre . Ora iniziamo la passeggiata ,tieniti forte perché il carro corre veloce >>.
Mentre Mattia non riusciva a parlare , perché le parole gli si erano bloccate nella bocca nel vedere quel mondo fantastico in cui si trovava a passeggiare, mamma Orsa, proseguiva: << il carro piccolo che vedi dietro di noi , formato da mia sorella Orsa minore e dai suoi figli , ci segue e , insieme , girovaghiamo nel cielo tutte le notti >> e aggiungeva.
<< Però sul carro minore c’è una particolarità che ci rende diversi: in mezzo a lui c’è la stella polare che brilla un po’ di più di noi , di
cui senz’altro avrai sentito parlare, quella stella che segna sempre il Nord e che indica la strada alle navi e alla gente che si perde e non sa più trovare la strada>>.
Tra il grande interesse del piccolo Mattia , che doveva girare continuamente la testa per vedere ogni cosa, mamma Orsa , passando vicino alle stelle cadenti , disse: << vedi dove nascono quelle belle stelle con una lunghissima coda che attraversano ,in un attimo , il cielo nella notte di S: Lorenzo , alle quali tutti, bambini e adulti, affidano i loro desideri; loro sono tanto superbe ,ci sorpassano velocemente e non ci salutano mai perché secondo loro, noi , carro maggiore e minore, siamo lenti come le lumache.
Il piccolo Mattia, che alcune parole era riuscito a tirare fuori dalla bocca disse: << ma perché sulla terra non è così bello come in cielo; se volessi rimanere qui con te mamma Orsa, lo permetteresti ???.>> << No Mattia >> le rispose interrompendolo ,<< tu sei stato messo al mondo per vivere sulla Terra che, come noi , fa parte dell’universo , >>
<< Ad ognuno il Dio creatore ha assegnato il luogo in cui vivere. La prossima volta ti farò conoscere altre stelle , fra cui la stella cometa, che, nella notte del sei gennaio, guidò i re magi alla capanna in cui è nato Gesù.
<< Però ricordati che il cielo è immenso e non è possibile conoscere tutte le stelle . Intanto accontentati di aver visto il carro maggiore e quello minore, la stella polare e le stelle cadenti.
Dopo di che, in un sfavillante scintillio di luci, Mattia raggiunse il prato in cui dormiva, mentre l’ alba stava sorgendo e tra sé e sé disse: << Ora l’orsa maggiore e quella minore saranno andate a dormire. Buona notte.>>