Una notte tra le stelle cadenti – Racconto di Renzo Brandalise
C’era una volta un bambino di nome Loris , che amava osservare il cielo stellato nelle calde notti d’estate.
Quando la luce del sole veniva sostituita dal buio della notte, si sdraiava nel prato , appoggiava la testa sulle dita delle mani incrociate e rivolgeva lo sguardo verso il cielo con curiosità e forte interesse.
Seguiva il brillante luccichio delle stelle e si stupiva nel vedere il grosso faccione della luna che pareva avere gli occhi, la bocca e il naso come lui.
Una notte , mentre era assorto a guardare lo spettacolo del cielo pieno zeppo di stelle , s’era addormentato. Mentre dormiva, saporitamente e tranquillamente, si appoggiava al suo fianco un grande pallone luminoso che aveva attaccata una lunghissima coda illuminata, che arrivava fino in cielo.
<< Ciao Loris >> disse, << forse tu nelle notti d’agosto mi vedi solo in cielo dove corro velocemente, ma oggi ho deciso di farti un bel regalo perché vedo che ci guardi ,come tutte le stelle, ogni notte con grande interesse; ti porto a fare una passeggiata in mezzo alle stelle, vuoi?? >>
Il piccolo, che non sapeva se ridere o piangere per lo stupore, esclamava:<< certo che lo voglio; ho sempre desiderato passeggiare nel cielo ,ritenevo, però, che fosse possibile solo nei sogni.
<< Allora >>, riprese la stella, <<sali sulla coda , siediti su quella grande poltrona che ti ho preparato e osserva tutto e chiedimi ciò che vuoi, io ti risponderò, mentre corriamo velocemente .>>
In un attimo si trovava sopra la luna che , per osservarlo , aveva rivolto il faccione in alto. Loris , oltremodo felice, per lo spettacolo al quale stava assistendo , continuava ad esprimere la sua gioia attraverso continui: <<oh……oh ……è meraviglioso. Cara stella cadente, non sapevo che anche in cielo ci fossero i carri, quello piccolo e quello grande. Io conosco solo quelli dello zio Tobia, che sono tirati dai buoi e che arano i campi in primavera e portano nella stalla il fieno e il granoturco in autunno.>> << Si Loris >>lo rassicurava la stella cadente , << nel cielo i carri dell’orsa maggiore e quella minore vanno più veloci perché hanno sette ruote, anziché quattro come quelli di tuo zio Tobia. A loro è assegnato il compito di portare la roba da mangiare e da bere per tutte le stelle che si trovano in cielo.
Quella luce che vedi laggiù lontano , >> proseguiva >>è la stella polare, che indica la strada alle persone che vivono sulla terra, dove sono
venuta a prenderti; quando tu la guardi, le ti dice dove andare per non smarrire la strada.>>
<<Ma perché >>, chiese ancora Loris, << le stelle sono così luminose?? >> << Vedi>>, ,<< soggiunse la stella cadente,<< noi abbiamo tanta luce perché dobbiamo vedere dove andiamo ,altrimenti continueremo a sbattersi tra di noi.
Solo di notte , però ,siamo luminose, perché di giorno andiamo a riposare dietro a quelle montagne.>>
Loris approfittava anche per chiedere: << perché voi stelle cadenti vi fate vedere solo nella notte di S. Lorenzo? << E’ presto detto >>, riprese la stella, << perché è l’unica notte in cui i bambini e gli innamorati ci inviano tante richieste. Noi abbiamo il compito di raccogliere quelle richieste che ci inviano, poi ci riuniamo insieme e decidiamo a chi esaudirle. >> Poi soggiungeva . << In questo lavoro ,molto faticoso , ci aiutano il carro dell’orsa maggiore e quello piccolo dell’orsa minore , che trasportano tutte le richieste, che sono tantissime , nella nostra casa che è nel cielo.>>
Il piccolo Loris , che seguiva a bocca aperta tutte le spiegazioni della stella, ad un tratto esplose: << Ora capisco perché il nonno Abramo mi dice sempre,”” esprimi un desiderio poi ,se farai sempre il bravo come sei ora, lo realizzeranno: ricordati , però, che le stelle mantengono sempre le promesse, non come l’uomo, che molto spesso promette e non mantiene>>
<<Ora >> disse la stella cadente, << che hai conosciuto il nostro mondo e che spero ti sia piaciuto , via di corsa perché , fra poco, ti devi svegliare ,>> e in un batter baleno, Loris, al risveglio , si trovò disteso sull’erba del prato , che nel frattempo s’era bagnata per la riguida notturna, con la testa appoggiata sulle dita delle mani incrociate, con sguardo rivolto verso il cielo.
Tra sé pensava: << chi avrebbe mai detto che sarei finito in mezzo alle stelle; è proprio vero che nei sogni tutti i desideri e tutte cose belle che vorresti fare, si realizzano>> .