La Notte – Racconto di Maddalena Frangioni

Silenzi profondi, lampi improvvisi, rumori sordi, è questo il mondo della Notte che ci avvolge e ci trascina dentro i suoi misteriosi intricati labirinti, ogni notte.
Nell’oscurità prendiamo coscienza di noi stessi, l’immobilità del corpo ci restituisce la nostra materialità, fermi, sdraiati in atto di abbandonarci al buio di un piacevole sonno scopriamo l’inganno della luce cui attribuiamo il movimento della vita. Ma questa è la bugia che ci piace, perché da sempre la luce è considerata la fonte, la scintilla, l’inizio della vita che ha messo fine alle tenebre della notte. Ci abbiamo creduto e abbiamo preso le distanze dalla Notte, maligna, pericolosa, imprudente.
La felicità sta nella luce, la nostra vita deve risplendere sotto i riflettori della verità propria del chiarore e della luminosità del giorno. Al bando ogni oscurità e mistero.
Ma la Notte è lì, vicina a noi ogni notte e ci aspetta appena la luce le cede il passo. Nessuna paura però, non è così malvagia, né strana, né misteriosa, al contrario è la culla stessa della luce la madre naturale di quel mondo diurno con cui facciamo i conti appena svegli. E se è vero, come si dice nei libri sacri, che: “Luce fu e squarciò le tenebre”, è anche vero che proprio da questa alternanza di buio e di luce nasce e si rinnova la vita.