La prima notte – Racconto di Maddalena Frangioni
Sara aveva spesso sentito dire dalle amiche della sorella più grandi di lei che: “La prima notte è davvero la più bella, il cui dolce ricordo conforta in tante notti disperate”.
Da ragazzina non era mai riuscita a cogliere il significato di quelle parole, ma aveva capito che il mondo degli adulti nascondeva qualcosa di eccitante e misterioso che avrebbe desiderato scoprire.
“ Dai sbrigati Sara, gli invitati stanno per arrivare e Luigi è già in chiesa che ti aspetta. Non fare tardi come al solito”, andava dicendo Floriana alla sorella nell’aiutarla negli ultimi preparativi.
Sara era raggiante e bellissima nell’abito bianco che l’avvolgeva nel suo luccicante candore. Tra poco come le aveva detto la sorella avrebbe fatto parte del mondo degli adulti e avrebbe potuto ascoltare le conversazioni più riservate e porre le domande più curiose.
La cerimonia sebbene semplice e tranquilla fu alquanto allegra per le belle parole di auguri, le risa improvvise, i battiti di mani, i cori ripetuti di romantici motivi. A sera quando gli invitati si ritirarono Sara capì che quella notte non sarebbe stata sola. Era questo il primo gradino da salire nel diventare grandi.
Non sapeva molto di cosa l’aspettasse, la sua era una famiglia all’antica, riservata, nessuno parlava per pudore. La scoperta del mondo era cosa del tutto individuale. Si augurava a chiunque “buona fortuna” preferendo stare a guardare e non intromettersi.
Quando Luigi, dopo aver sistemato la valigia sulla macchina, la invitò a salire per partire per quella “luna di miele” che le aveva promessa sarebbe stata indimenticabile, lei docilmente ubbidì.
Nel lasciare la casa le vennero in mente le parole ascoltate da ragazzina: “ la prima notte è la più bella…”allora guardò con dolcezza suo marito augurandosi la notte più bella che potesse vivere. Fremeva di vivere tutto l’amore pieno di baci e di abbracci che quella prima notte insonne le avrebbe regalato e non le sarebbe pesato stare sveglia. Era sicura che non avrebbe rimpianto i dolci sogni di ragazza nel suo letto, né le placide dormite fino al mattino.
Si augurava, ingenuamente, che il miracolo d’amore della prima notte potesse ripetersi all’infinito, ma come le ombre notturne cambiano forma e intensità di colore così l’amore nel tempo cambia spessore e non basta la notte a vivificarlo.
Al momento però Sara era una donna felice.